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Io non sono lei

Aggiornamento: 28 feb 2019




Egregio Dottore

Mi scusi se la disturbo. D’altra parte la psicoanalisi ha disturbato gravemente me.

Io non sono lei nasce da un incontro casuale, di quelli che nella vita spesso capitano. Molti restano solo incontri belli o brutti altri si trasformano in esperienze di vita. Ho incontrato una signora di una settantina d’anni ormai suonati. Dopo un minuto di conversazione si è girata improvvisamente verso di e me e mi ha detto:

Adesso basta, non voglio più parlare.

Da quel preciso momento è iniziato il mio dialogo con lei. Lei mi dà tutto. Mi consegna il suo libro dedicato agli anni di terapie e agli psichiatri. Mi fa vedere il trattato che ha elaborato attraverso undici tavole disegnate e scritte. Un materiale vivo e materico che racconta la sua esperienza con gli psicofarmaci. Ad ogni medicinale assunto corrisponde un disegno. Ogni tavola descrive con amarezza ed ironia come il suo corpo e la sua mente hanno reagito ad ogni singolo farmaco da lei stessa consapevolmente ingerito. Non ci sono filtri e non ci sono mezze parole. I colori parlano e prendono forma e le frasi sono semplici e chiare.

Immaginate di essere la sera a letto pieni di armoniosi pensieri e di impulsi poetici che potreste paragonare ad un cesto di frutta: poi inizia l’azione dello Zipreska . Percepite in pochi minuti i vostri pensieri sgranarsi, perdere contorni, obliarsi e mescolarsi in una marmellata poltiglia. Assistete consapevoli, terrorizzati e impotenti al vostro disfacimento psichico. Provate sotto l’effetto della suddetta medicina a pronunciare la semplice frase: vorrei un bicchiere d’acqua minerale naturale vorrei...un...bicchiere...d’ acqua...minerale...naturale...






Spettacolo di e con Francesca Sarteanesi, progetto Casamatta, gli omini.

Abito CLOTILDE


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